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Cinque buoni motivi per trascorrere la Pasqua a Cagliari

La Pasqua a Cagliari rappresenta uno tra i momenti più attesi dell’anno, durante il quale avviene il felice incontro tra fede e folklore, tra sacro e profano, tra devozione e tradizione.

Ecco cinque buoni motivi per trascorrere la settimana di Pasqua a Cagliari.

Il clima mite

Solitamente in Sardegna la settimana di Pasqua rappresenta un momento cruciale per abbandonare le temperature più frizzanti ed entrare nell’ultima fase della Primavera. Pur con le rare e imprevedibili eccezioni, il clima in questo periodo è stabile, con temperature che oscillano attorno ai 20-22 gradi.

Spiaggia del Poetto, frequentata in tutte le stagioni e ritrovo dei cagliaritani

Se si è fortunati, la settimana di Pasqua può regalare un primo assaggio d’estate e i più coraggiosi possono perfino pensare di fare un bel bagno al mare!

I riti e le tradizioni della Settimana Santa

Il momento più coinvolgente è quello legato ai riti della Settimana Santa, animata da processioni rituali, spesso di origine spagnola, che trasformano le strade e le piazze cittadine in veri e propri teatri all’aperto nei quali assistere a tradizioni e celebrazioni che si rinnovano anno dopo anno.

I riti della Settimana Santa sono momenti unici e commoventi, caratterizzati non solo dalla devozione popolare che si rinnova da secoli, ma anche dall’espressione più autentica del folklore, che differisce da parte a parte. I riti principali cominciano con il Venerdì di Passione, con la suggestiva Processione dei Misteri che parte dal Quartiere Villanova. La stessa processione viene ripetuta il Martedì Santo con partenza dal Quartiere Stampace. Assai suggestiva è anche la processione della Domenica delle Palme, che precede la domenica pasquale.

Processione dei Misteri il venerdì di Passione

Il Giovedì Santo è dedicato alla processione dei sepolcri, durante la quale le confraternite seguono la Madonna nella visita alle chiese, con gli altari ornati di fiori e germogli di grano (“su nenniri”). Il Venerdì Santo si svolge la processione del Cristo Morto, in cui si commemora la passione e la crocifissione di Gesù. Il sabato santo è dedicato al rito de “Su sclavamentu” (lo schiodamento e deposizione di Cristo dalla croce), per finire, la mattina di Pasqua con “S’Incontru” – L’Incontro – nel quale i simulacri del Cristo e della Madonna si incontrano per la prima volta dopo la Resurrezione, dando inizio ai festeggiamenti della Pasqua. A seconda delle località esistono altri riti di suggestivi e con grande seguito popolare.

L’arte e la cultura

In questo periodo dell’anno, in relazione ai riti e alle celebrazioni religiose, molti luoghi d’interesse, quali chiese, oratori, conventi, musei e siti archeologici prolungano i loro orari di apertura o vengono aperti eccezionalmente, mostrando la ricchezza del loro patrimonio artistico.

Oratorio delle Anime del Purgatorio a Cagliari.

A Cagliari, ad esempio l’Oratorio delle Anime e l’Oratorio del Santo Cristo a Villanova vengono aperti unicamente per le celebrazioni liturgiche, e nel quartiere Stampace la deliziosa chiesetta e la sacrestia di Sant’Efisio permettono a fedeli o semplici curiosi di assistere ad alcuni preparativi per l’imminente festa di Sant’Efisio, che si celebra il 1 Maggio. Anche la Cattedrale, aperta tutto l’anno, permette di immergersi appieno nelle atmosfere pasquali, regalando ai visitatori la bellezza di capolavori d’arte unici nel loro genere, come la suggestiva cripta dei Martiri.

Le specialità e i dolci tradizionali

Come tutte le festività a carattere sacro, la Pasqua si esprime attraverso un repertorio di tradizioni che strizzano l’occhio ad elementi precristiani. Questo felice connubio si manifesta non solo nelle usanze legate al folklore, ma anche nei dolci della tradizione pasquale.

Una preparazione tipica è quella del pane, alimento antichissimo e simbolico che possiede fin dall’epoca nuragica numerose valenze rituali. Si tratta, prevalentemente, di un pane decorato ad intaglio o incisione, che, pur nelle sue innumerevoli varianti, prende il nome di “coccoi” o ”coccoi cun s’ou” .

Si tratta di un pane a pasta dura ottenuto dalla lavorazione di semola, lievito madre, sale e acqua ( vedi la ricetta). La forma è generalmente allungata (a formare una sorta di coda di rondine), ma anche circolare, e presenta una decorazione minuziosa realizzata con punteruoli, forbici e rotelle che riprende gli elementi iconografici della tradizione cristiana e pagana: rose, croci, uccelli, frutta, ecc. Talvolta, al suo interno, contiene un uovo, simbolo di rinascita.

“Su coccoi cun s’ou” in una foto dal blog di Vera in cucina

Oltre ai pani rituali, il repertorio delle produzioni tipiche si arricchisce dei dolci a base di ricotta, zafferano, miele, formaggio, mandorle e sapa, tra cui ”is pardulas”, “is pabassinos”, ”su pani ’e saba”, amaretti e ”gueffus”.

Le escursioni all’aperto

Le giornate più lunghe e il clima mite rendono piacevole trascorrere qualche ora in più all’aria aperta, magari concedendosi qualche escursione in città o fuori porta.

La necropoli di Tuvixeddu


Oltre ai siti archeologici presenti in ogni parte dell’isola, molti dei quali a meno di un’ora da Cagliari, sono tanti i parchi e le aree naturalistiche cittadine che offrono svariate possibilità di fruizione.
Tra i siti, musei e parchi aperti a Cagliari a Pasqua e Pasquetta, la Necropoli di Tuvixeddu, i Giardini Pubblici, il parco di Monte Claro e il Colle di San Michele, l’Orto Botanico, la Passeggiata Coperta e Galleria dello Sperone, i Musei Civici.

Tra i siti fuori Cagliari:

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