Incastonata al centro di un suggestivo anfiteatro naturale, tra Iglesias e Fluminimaggiore, la Valle di Antas custodisce tesori d’inestimabile bellezza che testimoniano una continuità d’uso che si estende dall’epoca nuragica ai giorni nostri.
Forse legato al mito dell’antica città mineraria che i romani avevano chiamato Metalla e di cui oggi si sono perse le tracce, questo luogo si inserisce in un contesto paesaggistico ed archeologico-industriale di grande importanza.
Gli antichi padri di Sardegna fondarono qui un tempio dedicato alla divinità nuragica Babai e attorno ad esso nacque un piccolo insediamento. Nel corso del VI secolo a.C. i cartaginesi edificarono un altro tempio dedicato alla divinità punica Syd Addir Babai e, tra il II secolo a.C e il III secolo d.C., i romani costruirono e rinnovarono a più riprese un altro tempio dedicato al Sardus Pater Babai, unico nel suo genere in Sardegna.
A poca distanza dall’area archeologica sono ancora presenti i resti di alcune cave e l’incredibile miniera di “Su Zurfuru” con il suo museo che ancora custodisce macchinari, oggetti e storie legate alla cultura mineraria, importante tassello nella costruzione della storia sarda.
Proseguendo per la vicina Fluminimaggiore, intercettando il percorso del Rio Mannu, si incontra poi il Mulino ad Acqua Licheri, il cui impianto originario risale al Settecento ed oggi è stato riconvertito in un interessante museo etnografico della cultura fluminese.